Oscar era soddisfatta di se stessa: era riuscita a tener testa al padre e in più era riuscita a dire finalmente ad André ciò che pensava.
Mattino presto. Oscar era appena
partita per la Normandia. Appena sveglia le era stata servita la colazione
da Nanny che non riuscì a nascondere la sua disapprovazione per
la decisione di Oscar di non essere accompagnata da André. Oscar
era già una donna adulta ma, essendo vissuta sempre accanto a lei
sin da quando era bambina, le era difficile sapere che andava via senza
la protezione di suo nipote.
Ad Oscar piaceva la Normandia… certo,
non era Arras (2) , ma era comunque
un bel posto.
Sia nel pomeriggio che durante
la sera prima non aveva più visto André. Dopo pranzo si era
dovuta recare a Versailles per sbrigare alcune faccende e poi nel tardo
pomeriggio era tornata a palazzo Jarjayes per sistemare altre sue cose
per il viaggio. Forse però era stato meglio non averlo incontrato.
Nelle valigie aveva anche messo la sua camicia che aveva indossato la sera
prima; non che non avesse la sua… non sapeva neanche lei il motivo del
suo atto; lo fece senza un motivo particolare.
La tenuta dei Jarjayes in Normandia
non era molto grande rispetto a quella di Arras ma era in ogni caso molto
arredata, soprattutto da grandi scaffali di libri che probabilmente nessuno
aveva mai letto, a parte qualche volta lei da bambina, e da suppellettili
del generale. Il palazzo era posto su una frastagliata altura che si ergeva
maestosa. Quando da bambina ci andava con i suoi genitori e André
restava ore a guardare il mare e il luccichio dell’acqua sotto i raggi
del sole al tramonto insieme al suo compagno di giochi.
André aveva continuato
a frequentare le locande e le taverne di Parigi insieme al suo nuovo amico
Alain. Alain aveva una sorella, Diane, al quale era molto affezionato:
gli parlava molto spesso di lei, della sua ‘piccola Diane’ come la chiamava
lui. Molti commilitoni di Alain le andavano dietro, ma non potevano neanche
avvicinarsi a lei senza un minimo consenso del fratello. Il padre era loro
venuto a mancare quando erano ancora piccoli, e Alain aveva dovuto cavarsela
da solo fin da piccolo, assumendosi la responsabilità della madre
malata e della sorella ancora piccola. Ad André piaceva molto ascoltare
Alain: era una persona nobile e generosa, anche se forse a primo impatto
sembrava brusco e arrogante. André, dopo averlo conosciuto meglio
gli aveva parlato di lui.
Era nato
in Bretagna (3) ; era figlio
unico e i suoi genitori erano morti quando lui era ancora piccolo. Rimasto
solo, sua nonna aveva deciso di prendersi cura di lui portandolo con sé
in una casa nobiliare dove fino ad allora aveva vissuto insieme ad una
ragazza, Oscar, che aveva ricevuto, per volere del padre, un’educazione
maschile. Gli raccontò tutto per filo e per segno, perfino del suo
amore per Oscar, pregandolo però di non raccontare niente agli altri
soldati, almeno per quel che riguardava la sua amicizia con i nobili. Alain
gli spiegò che anche lui proveniva da una famiglia nobile, ma che
purtroppo era decaduta e, col passare degli anni, aveva venduto tutte le
proprietà.
Oscar era arrivata nella tenuta. Dopo aver sistemato i bagagli ed essersi riposata, uscì fuori con in dosso un mantello per raggiungere la spiaggia. Il sole stava già tramontando, era uno spettacolo bellissimo. Si sedette sulla sabbia; un vento tiepido di primavera le soffiava in viso, movendole i capelli. Rimase a fissare l’orizzonte: era difficile distinguere dove finisse il cielo e cominciasse il mare. Chiuse gli occhi e per un attimo vide due bambini che giocavano alla riva, poi due ragazzi, che sedevano ognuno accanto all’altro a parlare e ridere; ed adesso quegli stessi ragazzi, divenuti adulti, camminavano sulla riva con delle spade in mano a parlare… e parlare… Oscar aprì gli occhi spaventata: quella era lei insieme André; i bambini che giocavano, i ragazzi e gli adulti che parlavano erano Oscar e André. Oscar era ammutolita, non riusciva a parlare: era come se avesse visto dei fantasmi. Si alzò e raggiunse correndo la tenuta.
(1)
Ho sempre sognato che Oscar lo dicesse.
(2)
Chi ha letto “Le Rose fioriscono ad Arras” capirà che mi sto riferendo
alla tenuta di Arras della ff qui citata.
(3)
Omaggio alla ff “Avel Conlie: spero che l’autrice non me ne voglia…
Fine 2° parte
Cetty